sabato 4 luglio 2015

Rosario Crocetta e Ignazio Marino sono ‘troppo onesti per governare’

Le sorti politiche del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e quella del sindaco di Roma, Ignazio Marino, sono accomunate dallo stesso assioma: ‘sono troppo onesti per governare’

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Ignazio Marino appena eletto sindaco di Roma ha denunciato il malaffare che da anni compromette dirigenti e politici della capitale. Inoltre ha dovuto affrontare una situazione finanziaria disastrosa ed ha dovuto fare i conti con un apparato amministrativo inefficiente e corporativo. Eppure, oggi, è accusato di essere un sindaco ‘debole’. Evidentemente, per i suoi detrattori, la sua integrità morale e la sua serietà non sono virtù sufficienti per consentigli di amministrare la città più importante del Paese.
Ignazio Marino e Rosario Crocetta
Rosario Crocetta vive da anni sotto scorta per aver denunciato e fatto condannare centinaia di mafiosi. Da governatore ha bloccato il finanziamento dei corsi professionali, dove in passato si era annidato il malaffare e la corruzione. Quando è stato eletto, nel 2012, la Sicilia era sull’orlo del fallimento e secondo i giudici della Corte dei conti la situazione finanziaria è ancora oggi molto difficile, tra i punti critici ci sarebbe quello della sanità la cui spesa è aumentata nel 2014 di 615 milioni di euro. I dipendenti regionali, frutto di decenni di pratiche clientelari, sono quasi 20000 e c’è un dirigente ogni 8,6 impiegati. Tutti i tentativi per ridurre i costi del personale proposti dalla Giunta sono stati vanificati dall’opposizione dei sindacati e dei deputati dell’Ars, compresi anche alcuni della maggioranza.
Sono disposto ad assumermi tutte le mie responsabilità. Ma io ho ereditato una Regione con sei miliardi di deficit. Se il partito me lo chiede, mi dimetto. Ritengo però irresponsabile andare ora alle elezioni anticipate”. Questo è quanto ha affermato Rosario Crocetta intervenendo alla riunione della direzione regionale del Pd che si è tenuta ieri.
La ‘debolezza’ dei due esponenti del Partito democratico non è solo amministrativa ma è soprattutto di natura politica. Essi oltre a non essere supportati da maggioranze consiliari coese non hanno il pieno sostegno del loro partito. Probabilmente stanno pagando la loro autonomia nella scelta di collaboratori ed assessori. Alcuni di essi adesso li stanno abbandonando. Guido Improta a Roma e Lucia Borsellino a Palermo sono due ‘tecnici’ che sono stati chiamati a svolgere ruoli delicati, ora di fronte alle difficoltà si tirano indietro.
Quando un docente scrive una nota disciplinare sul registro di classe, il Dirigente scolastico dovrebbe intervenire per tutelare il lavoro dell’insegnante ma spesso preferisce soprassedere accusando il docente di essere debole e di non saper tenere la classe. Ecco a Rosario Crocetta ed Ignazio Marino sta succedendo la stessa cosa, la responsabilità non è di coloro che hanno trafficato e fatto i debiti ma di chi è serio e tenta inutilmente di governare.


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