Secondo l’Istat nel
2014 la pressione fiscale è diminuita del 9,9% per le grandi imprese ma è
rimasta invariata per quelle di piccole dimensioni
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
L’Istat
rileva che le tasse sulle imprese sono calate del 9,9% nel 2014, con un risparmio
di 2,6 miliardi di euro. Secondo
lo studio, curato da Antonella Caiumi e Lorenzo Di Biagio, i miglioramenti sono stati determinati dalle misure sulla crescita economica
e dalle riforme sulla tassazione aziendale. La riduzione non tiene ancora conto
del taglio dell’Irap e della decontribuzione sui nuovi assunti stabilita con il
Job Act in quanto queste misure sono entrate in vigore solo quest’anno.
Oltre
metà delle aziende ha avuto nel 2014 una pressione fiscale più bassa. In particolare essa è stata determinata dal potenziamento dell’Ace
(Aiuto alla crescita economica) che ha permesso di dedurre dalle imposte il
rendimento nazionale del capitale, dalla più ampia deducibilità del costo del
lavoro nel calcolo dell’Irap e dal nuovo trattamento delle perdite introdotto
nel 2011. La prima misura costa all’Erario
1,2 miliardi di euro l’anno che corrisponde ad un taglio delle tasse per le
imprese del 4,5%, l’Ace pesa per le casse statali per 1,4 miliardi che comporta
un taglio delle tasse per le aziende del 5,4%.
La
riforma avvantaggia soprattutto le grandi imprese industriali del Nord Italia. Il
numero dei beneficiari aumenta, infatti, con il crescere delle dimensioni dell’impresa, mentre
la pressione fiscale rimane alta nel commercio e per le piccole aziende.
Nessun commento:
Posta un commento