lunedì 6 luglio 2015

Alexïs Tsipras e la vittoria di Pirro

In Grecia il ‘No’ al referendum vince con il 61,31% dei voti ma quella di Alexïs Tsipras e di Syriza potrebbe presto trasformarsi in una vittoria di Pirro

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

“Con la scelta storica e coraggiosa di oggi, il popolo greco non ha risposto alla domanda ‘dentro o fuori dall’euro?’ che deve essere lasciata definitivamente fuori dalla discussione. Il popolo greco ha risposto alla domanda: ‘Che tipo di Europa vogliamo?’ E ha risposto con coraggio: vogliamo un’Europa della solidarietà e della democrazia. Da domani, la Grecia tornerà al tavolo dei negoziati.“ Questo è quanto ha dichiarato il premier greco Alexïs Tsipras dopo la vittoria del ‘no’ al referendum.
Elefanti da guerra nella battaglia di Zama, 18 ottobre 202 a.C.
“Al momento non ci sono i presupposti per nuove trattative su altri programmi di aiuto”. L’ha affermato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seiber.
Sembra un dialogo tra sordi. Dal voto sul referendum Tsipras esce rafforzato ad Atene ma indebolito in Europa e la sua potrebbe trasformarsi presto in una vittoria di Pirro. La Grexit adesso è una possibilità concreta ed a pagarne le conseguenze sarebbero soprattutto i greci.
Il paese ellenico ha bisogno di ulteriori prestiti per 60 miliardi di euro ma l’Europa difficilmente sarà disposta a concederli. L’economia greca senza il sostegno della Bce e dell’Europa andrebbe rapidamente in asfissia. Sarebbe un disastro e le conseguenze sociali sarebbero gravissime. A quel punto l’uscita dall’euro sarebbe inevitabile. La nuova moneta andrebbe incontro ad una rapida svalutazione ed il Pil subirebbe un altro pesante calo dopo quello del 25% subito negli ultimi cinque anni.
Uno scenario catastrofico, allora cosa fare per evitarlo? La matassa da sbrogliare è sempre la stessa. Tsipras chiede all’Europa solidarietà mentre la Merkel, Juncker e i negoziatori di Bruxelles chiedono rispetto per gli impegni presi con l’UE. Del resto Alexïs Tsipras non può chiedere ed ottenere quello che è stato negato agli altri Paesi  che si trovano nelle stesse condizioni economiche e finanziarie della Grecia.
Il tempo rimasto per trovare una soluzione è limitato tuttavia un’intesa è ancora possibile, ma occorrerà tanto buon senso, soprattutto da parte dei governanti greci, sempreché vogliano evitare altre sofferenze al loro popolo. 

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