In questi giorni qualche temporale è arrivato, ma, nonostante ciò, l’emergenza idrica in Sicilia si sta aggravando
Ed è guerra tra i Comuni.
La diga Ancipa dovrebbe servire
esclusivamente le comunità di Troina, Gagliano Castelferrato, Cerami, Nicosia e
Sperlinga; invece, continua a fornire acqua anche a Caltanissetta e San Cataldo.
La situazione è così grave che i primi
cittadini dell’ennese hanno staccato la condotta dell'acqua lasciando molte
comunità senza risorse idriche.
Persino nel capoluogo l’acqua è razionata. A Palermo sono coinvolte circa 250.000 utenze. Questo piano è stato
esteso a partire dal 2 dicembre 2024 e riguarda principalmente i distretti
centro-settentrionali della città, dove è prevista una sospensione
dell'erogazione idrica per 24 ore alla settimana.
È un problema strutturale. Condotte
dell’acqua fatiscenti e cambiamenti climatici hanno aggravato la situazione. Ed
ora è emergenza, ma era tutto prevedibile.
Il Presidente della Regione, Renato Schifani,
ha annunciato interventi per l’estate, tra cui l’attivazione di dissalatori e
l’individuazione di nuovi pozzi, per ridurre l’impatto di questa emergenza.
Se si esclude la parentesi di Rosario Crocetta
che tra l’altro non aveva neanche una maggioranza stabile, il Centrodestra
governa in Sicilia da sempre, ma non ha mai previsto interventi per affrontare e
risolvere il problema idrico.
Ora il piano sembra esserci, darà i
primi risultati la prossima estate, ma la Sicilia, o almeno una parte di essa,
come farà ad arrivare a giungo con i pozzi e le dighe prosciugate? Saranno
utilizzate le autobotti? E queste dove prendono l’acqua se l’acqua non c’è?