domenica 17 agosto 2025

Si, il mondo dei sognatori esiste e meno male che esiste

'Alcuni piagnucolano, altri bestemmiano ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti', Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917

di Giovanni Pulvino

La nave Global Sumud Flotilla e Francesca Albanese

Che tristezza sarebbe il mondo se non ci fossero i sognatori. La storia è fatta da coloro che lottano per il benessere di tutti, che ci credono nonostante tutto, che confidano nella generosità dell’uomo, che lottano perché tutti possano vivere una vita dignitosa.

Senza i sognatori tutto sarebbe più ingiusto.

I palestinesi dovrebbero rassegnarsi ad abbandonare la loro terra o lasciarsi morire come facevano i Muselmann nei campi di concentramento fascisti e nazisti.

Gli ucraini ed i russi dovrebbero a combattere fino al reciproco sterminio, anche se, è certo, non ci riusciranno.

I migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo dovrebbero continuare a subire le violenze dei loro carcerieri, degli scafisti, oppure rischiare di morire nelle acque del Mediterraneo, e se riescono ad arrivare sulle coste italiane magari finire a Gjadër in Albania senza comprendere il perché. Certo tutto sarebbe più semplice se restassero ‘a casa loro’ per continuare a morire di fame o per subire la sopraffazione del potente di turno.

I poveri dovrebbero accettare la loro miseria. I disabili dovrebbero rassegnarsi alla sofferenza e alla solitudine. 

Chi non ha diritti dovrebbe accettare solo i doveri e le umiliazioni.

I lavoratori non dovrebbero più lamentarsi se rischiano la vita o percepiscono uno stipendio da fame, anzi dovrebbero ringraziare il datore di lavoro e dovrebbero essere contenti di continuare ad arricchirlo con le loro fatiche.

Gli elettori non avrebbero motivo di sostenere chi vuole cambiare la società.

Si, tutto sarebbe più semplice, i ricchi sarebbero sempre più ricchi e i figli dei ricchi continuerebbero a diventare ricchi a loro insaputa, mentre i poveri dovrebbero continuare ad esserlo per ’colpa loro’ e delle loro incapacità e così i loro figli.

Ma c’è chi non si rassegna ed ancora ci crede.

Come coloro che hanno letto nel giorno e nel luogo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, dove morino 560 civili innocenti, i nomi dei bambini, 16 israeliani e 12 mila palestinesi, morti dal 7 ottobre ad oggi.

Grazie al cardinale Matteo Zuppi ed a chi non si è perso d’animo ed ha ricordato le vittime innocenti di GazaChe questo resti ad eterna memoria di coloro che ancora oggi fanno finta di nulla, che sono indifferenti di fronte alle atrocità che l’uomo continua a compiere.

Grazie a Francesca Albanese che con tenacia denuncia il genocidio dei palestinesi.

Grazie agli operatori della sanità che rischiano la vita per portare le cure a chi non può permetterselo.

Grazie a tutti coloro che in silenzio lottano contro le ingiustizie.

Si, il mondo dei sognatori esiste e meno male che esiste.

mercoledì 13 agosto 2025

La piazzetta ‘ru tabacchinu’

Quando si è giovani si pensa sempre che ci sarà un ‘dopo’, che ci sarà sempre tempo, ma così non è

di Giovanni Pulvino

La piazzetta ru tabacchinu, 4 aprile 2008 (foto di Antonino Ciccia)

Stavamo seduti sul marciapiede, sugli scalini delle abitazioni o sul girello in ferro posto proprio al centro della piazzetta. Da lì potevamo vedere a vanedra ed il giardino, si fa per dire, della casa ra signurina Busalacchiu bagghiu, la via Nazionale, u tabacchino che era già chiuso, uno spicchio di mare, u stabilimentu e la strada che porta a Villa Margi.

Stavamo lì a sprecare il nostro tempo, la nostra breve ed inutile adolescenza. Ognuno con i suoi pensieri e con la leggerezza e l’incoscienza dovuti all’età. 

Quando si è giovani si pensa sempre che ci sarà un ‘dopo’, che ci sarà sempre tempo, ma così non è.

Nelle serate di luglio non mancava nessuno o quasi. C’erano anche i torremuzzari 'acquisiti' o quelli che vedevamo solo in quelle settimane estive. Si formavano dei piccoli gruppetti, a dire il vero sempre gli stessi. Qualcuno si alzava a fare una passeggiata sulla via Nazionale, per poi tornare al punto di partenza. Eravamo al centro della frazione e non c’era nessuna possibilità di sfuggire al controllo degli zii e delle zie. Questo ci dava certezze, ma non c’era nessuna privacy. Tutto ci limitava, ma non poteva che essere così.

Chissà perché questo ricordo torna sempre e perché sento il bisogno di condividerlo.

Una sera due nostri compagni ‘bisticciarono’. Forse qualche parola di troppo o un’avance inopportuna, di certo non correva un buon rapporto tra loro due. La cosa mi dispiacque per entrambi. Tutti videro la scena e non è stata una bella scena. Dopo, rimasero la 'rabbia' di Lei e la sorpresa e la 'vergogna' di Lui, ma non fu difficile capire il perché di quel gesto. A volte i pensieri che interpretiamo sono diversi da quelli elaborati ed espressi da chi ci sta di fronte e soprattutto da chi ci sta più a cuore. Comprendersi è impossibile oltreché illusorio. 

Ora stanno lì, senza corde, ci sono, sono nuove, ma stanno senza corde ...

Sul tardi non poteva mancare la chitarra. Cantare e suonare sottovoce era complicato. Disturbare chi aveva voglia di dormire era inevitabile. Lo spartito stava per terra o sulle gambe del 'chitarrista', i più bravi iniziavano a cantare, gli altri seguivano con un po' di incertezza, ma alla fine era un coro vero e proprio. Ed erano vani i tentativi di far abbassare il tono della voce, come erano inevitabile le proteste di chi abitava proprio lì e voleva dormire. Spostarci sulla Nazionale era inutile, ma, dopo un po', per educazione e per rispetto smettevamo. Ovviamente tutto ricominciava la sera dopo, e così per tutta l’estate e per quelle successive.

E' un tempo che non ci appartiene.

Non c’era altro. L’unico ‘bene’ che avevamo era la nostra gioventù e le nostre illusioni. Ma questo lo comprendi dopo, quando non puoi più tornare indietro.

Erano momenti per dimenticarsi, momenti che sarebbero rimasti impressi nella nostra memoria e che oggi rivivono ancora una volta, l’ultima.

lunedì 4 agosto 2025

‘E con l'aiuto di Dio, bruceremo tutti questi arabi’

C’è uno stretto legame tra religioni, sovranismi o fascismi e guerre. Un tragico connubio che riemerge con continuità nella storia dell’uomo. Un giorno riusciremo ad impedirlo?

di Giovanni Pulvino

Foto da x.com
Una turista israeliana lancia una moneta nella fontana dei desideri di Roma e dice: ‘E con l'aiuto di Dio, bruceremo tutti questi arabi’.

Ed ancora: ‘Ogni bambino a Gaza dovrebbe morire di fame, lì non ci sono innocenti. La Torà ci dice che non dobbiamo lasciare alcuna traccia di loro, solo uno sciocco può avere pietà ed empatia per bambini che saranno futuri terroristi, spero che muoiano di fame’. Queste sono le parole pronunciate in un discorso pubblico da Ronen Shaulov, rabbino sionista molto popolare.

La destra religiosa radicale è alla guida di Israele ed una parte consistente di cittadini afferma senza esitazioni di voler sterminare gli arabi, tutto ovviamente nel nome di Dio. 

Donald Trump prega nello studio ovale in diretta televisiva e spesso sostiene di essere stato salvato da Dio. 

Putin e Orban si rifanno al ‘Divino’. 

Per non parlare dell’Iran e di Hamas, che dicono di agire in nome di Allah. 

Sono donna, madre, cristiana’ ha gridato spesso nei comizi Giorgia Meloni. Matteo Salvini gira baciando il crocifisso.

Quello che sta avvenendo in tanti paesi occidentali e non solo è un ritorno all’integralismo religioso o, quantomeno, al suo utilizzo politico.

Tutte le volte che i potenti fanno intendere di essere stati chiamati da ‘Dio’ iniziano i conflitti. 

Non è casuale.

Le ‘fedi’ e le ‘credenze’ dovrebbero propugnare la Pace, invece non è così, perché? La fratellanza è un principio che accomuna tutte le religioni, ma nessuna di esse ammette l’esistenza dell’altra, e se lo fa, lo fa con riluttanza. Non c’è possibilità di dialogo. Ci ha provato Papa Francesco, ma con scarsi risultati. 

Quando prevale il fondamentalismo i conflitti sono inevitabili.

Dicono di governare in nome di Dio e del popolo, ma lo fanno solo per giustificare le limitazioni delle libertà e per affermare una supremazia di razza e di valori che inevitabilmente porta ai conflitti che spesso sono armati.

E non importa se sono credenti oppure no. Chi ha il potere e vuole mantenerlo ne fa comunque un largo uso.

Radicalismo religioso e potere autoritario riemergono con continuità nella storia dell’uomo, perché? Entrambi ci liberano da un ‘fardello’ intellettuale: prendere le decisioni ed assumerci le nostre responsabilità.

È molto più semplice delegarle ad altri. È un fatto culturale e caratteriale. Il primo richiede impegno e sacrificio. Il secondo è una diretta conseguenza dello sviluppo sociale e civile di un popolo.

E per tanti ancora oggi è meno faticoso non impegnarsi per sé e per chi non c’è la fa da solo piuttosto che lottare per combattere le ingiustizie e le diseguaglianze.

domenica 3 agosto 2025

Alicudi come Fantozzi ha la sua nuvoletta

di Giovanni Pulvino

Alicudi, Sicilia - Foto di Giovanni Pulvino 2 agosto 2025

Cielo azzurro, mare piatto e là in fondo l'orizzonte che fa un tutt'uno, nient'altro, ma questo bastava e ancora oggi basta per non pensare, per dimenticarsi.

Non solo i colori, ma anche leggerezza ed uno scorrere lento ed inconsapevole del tempo e della vita che in esso si manifesta e si dilegua. 

È un attimo, solo un attimo. Poi il nulla, ecco cosa resterà, il nulla. Vorresti tornare indietro, ma non puoi, sei inchiodato al presente. Ed anche quando vorresti afferrare la realtà non puoi, è già oltre, è già passato. Rimane solo il ricordo, ma solo di chi c’era e c’è ancora. E tra poco neanche quello. Siamo memoria effimera. Solo un mucchio di pensieri a termine. Nient’altro.


martedì 29 luglio 2025

'In America il pecorino non lo sanno fare’, Francesco Lollobrigida

Continuano le dichiarazioni al limite del paradosso da parte di alcuni ministri del governo di Giorgia Meloni, ecco alcuni esempi

di Giovanni Pulvino

Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida

29 luglio 2025. A proposito dei dazi imposti dagli USA Francesco Lollobrigida commenta: ‘I dazi non per tutti sono un dramma. In America il pecorino non lo sanno fare’.

Si chiama Crioterapia quella che praticano il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il suo ex cognato nonché ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida. Per rimanere giovani si sottopongono a sedute a 80 gradi sotto zero.

7 luglio 2025. Il vino della longevità di Francesco Lollobrigida: Nelle nazioni dove non si beve, si vive meno’.

5 luglio 2025. L’idea di Francesco Lollobrigida contro i dazi: ‘Vendiamo agli Usa la bresaola fatta con la loro carne’.

17 aprile 2025. Fabio Rampelli: ‘Non è la destra a essere cambiata, è il McDonald's che si è italianizzato’.

12 aprile 2025. Francesco Lollobrigida: ‘Il vino erano i cattolici nel diritto canonico che disciplinava questo prodotto fondamentale per la religione cristiana e che era stata ovviamente oggetto del primo miracolo di Cristo nella moltiplicazione di quello che per chi crede come noi certamente non può essere un veleno, altrimenti avremmo un problema con chi lo ha moltiplicato’.

25 marzo 2025. ‘Se c’è questo pezzo di me**a non parlo’, Giovanni Donzelli insulta cronista del Fatto che ha pubblicato le chat di Fdi.

21 marzo 2025. Non me ne frega un ca**o di quello che pensa Renzi’ ha detto  la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli mentre presiede l'Aula di palazzo Madama.

9 marzo 2025. Antonio Tajani ministro degli Esteri sulla sentenza Diciotti ha commentato: ‘Se ogni migrante clandestino fa una causa al Governo italiano faremo saltare i conti pubblici...tutti vorranno venire in Italia per speculare.

8 marzo 2025. Giovanni Donzelli FdI: ‘I bambini per non essere bullizzati, devono cercare di non essere deboli’.

6 marzo 2025. Giorgia Meloni: ‘La pressione fiscale aumenta per colpa di quelli che trovano un posto di lavoro’.

4 marzo 2025. ‘Sul lavoro si muore perché si è disattenti’, secondo Marcello Coppo, parlamentare di Fratelli d'Italia.

4 marzo 2025. Francesco Lollobrigida: ‘L’Iva sulle ostriche? Va ridotta dal 22% al 10%, non sono beni di lusso’.

26 febbraio 2025. ‘Se sei malata o incinta, dimettiti’. La frase è stata pronunciata della consigliera di Fratelli d'Italia Silvia Colombo in risposta ad una mozione, che chiedeva la possibilità di partecipare da remoto al Consiglio comunale per donne in gravidanza a rischio e neogenitori.

25 febbraio 2025. Daniela Santanchè, ministro del Turismo: ‘Porto il tacco 12, tengo al fisico e a vestirmi bene. Sono quello che odiate, avrò sempre tacco 12 e sorriso. Io combattuta dalla sinistra anche perché amo vestirmi bene’.

22 febbraio 2025. Francesco Lollobrigida: ‘Anche l’acqua fa male. L’abuso di acqua può portare alla morte: immaginate mettere un’etichettatura allarmistica sull’acqua?’.

mercoledì 23 luglio 2025

L’occupazione a Gaza sta sprofondando nell’orrore

L’esercito israeliano spara sugli ospedali, sulle tende degli sfollati, sulla gente in fila per ricevere qualche aiuto, li attirano ai camion di beni alimentari e poi gli sparano, ma com’è possibile tutto questo?

di Giovanni Pulvino

Gaza, 23 luglio 2025 - (foto da @spighissimo)
Ormai a Gaza sono stati superati tutti i limiti della dignità umana, non è solo genocidio, l’occupazione sta sprofondando nell’orrore. Non c’è un altro termine per definire quello che sta accadendo tra le macerie della Striscia. L’esercito israeliano spara sugli ospedali, sulle tende degli sfollati, sulla gente in fila per ricevere qualche aiuto, li attirano ai camion di beni alimentari e poi gli sparano, ma com’è possibile tutto questo?

I bambini muoiono di fame e di sete.

Eppure c’è ancora qualcuno che difende l’operato di Benjamin Netanyahu. Ci sarebbe da rivoltarsi invece si fa finta di nulla, com’è possibile?

Nei paesi cosiddetti democratici chi protesta contro questo dramma viene spesso identificato e arrestato in malo modo, oltreché essere additato di antisemitismo.

Qualche politico comincia a balbettare qualche protesta, ma perché non intervengono, loro possono farlo. Limitarsi a qualche rammarico verbale è indegno di un paese civile. È una presa in giro. Agite.

La strada indicata dal premier spagnolo Pedro Sánchez è quella giusta. No al riarmo. No al genocidio in Palestina. No all’orrore. No alla povertà. No alle diseguaglianze.

Non è complicato. Nel nostro mondo ci sono risorse e competenze per poterlo fare, ma perché non si agisce?

Ci sono persone che non sanno come spendere le loro ricchezze e ci sono milioni di individui che vivono nella povertà assoluta, ed anche chi lavora è povero. Come abbiamo fatto a creare un mondo così ingiusto e diseguale?

Eppure c’è chi difende questi valori e questi principi.

Ieri, alla Camera dei deputati, il vicepremier Matteo Salvini ha ricevuto il premio ‘Italia-Israele’ per sottolineare l’impegno e il sostegno del ministro nelle relazioni tra i due paesi. Che vergogna.

L’uomo è una delusione continua.

venerdì 18 luglio 2025

Provi a muoverti ma non ci riesci …

Il tempo trascorre ed è solo il tuo tempo che va via

di Giovanni Pulvino

Alicudi (Sicilia), 14 luglio 2025 (foto di Giovanni Pulvino)

Provi a muoverti ma non ci riesci. Riprovi, ma continui a rimanere fermo. I pensieri corrono, ma ogni gesto o movimento sono vani. Puoi solo rassegnarti e rimanere immobile o rinunciare e svegliarti. La decisone il più delle volte è involontaria, altre l’impossibilità del gesto o del movimento ti spinge verso la seconda ipotesi. In ogni caso tutto finisce nel nulla.

Quante volte ci siamo trovati in questi ‘sogni impossibili’. Cosa sono? Tutto sarebbe più leggero se non ci fossero. Ma ci sono e non possiamo evitarli.

Sigmund Freud li definiva ‘come la via regina per accedere all'inconscio'. Il sogno sarebbe 'l’espressione camuffata di desideri inconsci, spesso legati all’infanzia, che la coscienza non può accettare direttamente’.

Considerava l’incapacità di muoversi come ‘una manifestazione simbolica di un desiderio represso o di un conflitto interiore che la coscienza non riesce ad affrontare direttamente’.

Sarà così? Sono tante le cose che vorremmo fare ma non ci riusciamo. Siamo prigionieri dei nostri limiti, delle nostre incapacità.

Siamo quello che siamo e non possiamo farci nulla. Continuiamo a cercare quello che non possiamo avere. Non sappiamo accontentarci di quello che abbiamo. Non tutti almeno. Prevale l’egoismo. Restano i vuoti. Mancanze che ritornano inconsapevolmente nei nostri sogni, stanno lì a ricordarci che siamo fragili e impotenti di fronte agli eventi della vita.

Il tempo trascorre ed è solo il tuo tempo che va via.

Non riesci a muoverti, resti immobile, ingabbiato nel tuo guscio e, quel che è peggio, non stai dormendo.

Tenti, inutilmente, a fare un salto in avanti, a diventare una linea immaginaria come quella che delimita il confine tra il cielo e il mare, in bilico tra ciò che è e quello che vorresti che fosse e non è.

Poi provi a restare fermo, in silenzio, a pensare, a sentire una mancanza che sai che non potrà essere colmata. Tutto si muove, gira intorno nell’indifferenza e nell’incomprensione di chi non c’è.

Aspetti senza fretta, senza ansia, sai che è inutile farlo, ma aspetti, non puoi fare altro che aspettare.

Intanto, il tempo dato passa.

sabato 12 luglio 2025

Francesca Albanese: continuerò a fare quello che devo fare

Francesca Albanese con la sua determinazione e la sua sensibilità è diventata la paladina degli ultimi, anzi degli ultimi degli ultimi, perché questo sono i bambini palestinesi, gli ultimi degli ultimi

di Giovanni Pulvino

Francesca Albanese (foto da wikipedia.org)

Voglio dire, questo è un record. Sono la prima persona delle Nazioni Unite a cui sono state imposte sanzioni. Per cosa? Per aver fatto conoscere il genocidio? Per aver denunciato il sistema? Cioè, non mi hanno mai contestato i fatti. Ho dato a queste aziende l’opportunità di correggermi. Invece, sono andate a lamentarsi con l’amministrazione statunitense per trattarmi come stanno facendo loro. Va bene. Questo la dice lunga su chi sono. Continuerò a fare quello che devo fare. Si, certo, sarà dura. Io sono solo un essere umano, non sono neanche pagata per fare quello che faccio. Quindi sto mettendo in gioco tutto quello che ho. Se io posso farlo, tutti voi, tutta la vostra gente, tutti i vostri politici e la mia gente può fare almeno questo. Insieme possiamo resistere a questa pressione e insieme possiamo davvero uscire da questo genicidio con la speranza di un mondo migliore. Altrimenti sarà molto peggio’.

Con queste parole chiare, semplici e concise Francesca Albanese ha replicato al tentativo di intimorirla da parte dei cosiddetti ‘poteri forti’.

Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967 è stata minacciata di sanzioni dagli Stati Uniti. In particolare, si contesta il suo ultimo rapporto in cui denuncia oltre 60 aziende internazionali che sostengono l’occupazione israeliana.

Il dipartimento di Stato americano ha chiesto la sua rimozione accusandola di antisemitismo. Il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato sanzioni personale ed Israele l’ha dichiarata persona non gradita e le ha negato l’ingresso nel paese già nel 2024.

Nominate il 1° maggio del 2022 è la prima italiana a ricoprire questo ruolo.

I silenzi dei leader della Destra sulle minacce subite dalla nostra connazionale sono assordanti. In particolare quelli della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Pur di non contrariare l’amministrazione trumpiana, rimane in silenzio. E non è la prima volta che succede.

Francesca Albanese con la sua determinazione e la sua sensibilità è diventata la paladina degli ultimi, anzi degli ultimi degli ultimi, perché questo sono i bambini palestinesi, gli ultimi degli ultimi.

È un simbolo di giustizia.

Ed oggi rappresenta milioni di persone che hanno la medesima sensibilità e voglia di lottare per il bene comune.

Non scordiamolo mai, la vita è breve e tutti hanno il diritto di viverla dignitosamente e non importa se sono israeliani o palestinesi.

Fonte @espressonline

martedì 8 luglio 2025

‘Si chiama sostituzione etnica’, denunciava Giorgia Meloni nel 2017

Con il nuovo decreto flussi approvato dal consiglio dei Ministri entreranno in Italia 500mila migranti, lo stesso numero e lo stesso tempo che Giorgia Meloni denunciava come 'sostituzione etnica' nel 2017

di Giovanni Pulvino

Arrivi di migranti nei primi cinque mesi del 2023 (blu),
del 2024 (rosso) e del 2025 (verde) foto da @fawollo13
Le 'giravolte' di Giorgia Meloni ormai non si contano più, è un modo di operare tipico dei sovranisti e non solo in Italia. L’ultima in ordine di tempo è quella sul flusso migranti.

Ecco cosa sosteneva la presidente del Consiglio nel 2017: ‘Quello che abbiamo visto in Italia: 500.000 immigrati in tre anni. È un’invasione pianificata e voluta…. È manodopera a basso costo per il grande capitale che usa gli immigrati per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori italiani .. Capito il gioco. Il cerchio si chiude. Manovalanza a basso costo ‘schiavi da consegnare ai poteri forti e giovani italiani laureati si vadano a cercare lo stage fuori. Si chiama sostituzione etnica.  E noi non la consentiremmo’.

Invece.

L’obiettivo del decreto flussi approvato dal consiglio dei Ministri poche giorni fa: ‘è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale’.

Si tratta di 500mila persone in tre anni, esattamente lo stesso numero e lo stesso tempo che denunciava Giorgia Meloni nel 2017. Ed ancora ‘si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i paesi d’origine e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità’.

Non si comprende bene la differenza tra quelli che arrivano con i barconi e quelli che andiamo a prendere a casa loro e che si aggiungeranno ai cosiddetti 'clandestini'. Sempre migranti sono, anzi i secondi sono dei disperati che rischiano la vita pur di arrivare in Europa. Ma forse la Premier intende sceglierli, magari con la pelle bianca e comunque non africani. 

Fonte youtube.it

domenica 6 luglio 2025

Incomprensioni

Perché scrivo questi pensieri anche se so che è tutto inutile? Non credo ci sia una risposta e anche se ci fosse sarebbe inutile anche quella

di Giovanni Pulvino


Foto da tamdempsicologia.it
La vita è fatta di incomprensioni. I fraintendimenti sono la regola. Ed è inevitabile che sia così.

Elaborare pensieri di senso compiuto non è semplice. Condividerli è ancora più difficile.

Ogni essere ha un carattere, un’intelligenza, una memoria, strumenti e tempi di elaborazione propri, ect…

Le variabili per sviluppare e comunicare un pensiero sono tantissime e sono diverse per ogni individuo.

Comprendersi è impossibile. I silenzi a volte aiutano, ma non sono sufficienti per capirsi completamente. Uno sguardo o un gesto sinceri spesso dicono molto di più delle parole. Ma non basta, non basta.

Il ‘fanciullino’ è più sincero di un adulto perché non ha sovrastrutture, non ha modelli da rispettare, non ha rimpianti da cancellare. Eppure è tutto vano, quello che arriva è sempre un’altra cosa, non è comprensione ma un’interpretazione, che ogni volta è sempre diversa.

L’elaborazione è il primo passaggio, a volte essa è istintiva, altre è complessa e ‘pensata’. Tradurla in parole, gesti o silenzi è altrettanto complicato ed è diverso da un individuo ad un altro. L’ambiente e il livello culturale condizionano ed incidono sulla forma oltreché sul contenuto. Stesso limite per chi deve interpretare e comprendere, altri due passaggi inevitabili che ci allontanano dalla comprensione corretta del pensiero che è stato appena condiviso.

Elaborare, esprimere, ascoltare, comprendere è diverso per ciascuno di noi. Comprendersi è impossibile oltreché illusorio.  

Chi leggerà queste quattro righe come interpreterà quello che ho pensato? Di certo sarà sempre un’altra cosa. Ma che importa.

E poi, perché scrivo anche se so che è tutto inutile? Non credo ci sia una risposta e anche se ci fosse sarebbe inutile anche quella.