mercoledì 31 luglio 2024

Referendum sull’Autonomia differenziata, ecco come firmare online

È attivo dal 27 luglio la piattaforma per promuovere o firmare online i quesiti referendari e le leggi di iniziativa popolare, tra questi quello sull’Autonomia differenziata. Ecco come firmare

di Giovanni Pulvino

Dopo la realizzazione del decentramento amministrativo i governatori delle regioni del Nord vogliono l’autonomia legislativa su materie fondamentali ed il pieno controllo delle risorse fiscali che esse versano ogni anno allo Stato. E poco importa se il Sud, già abbandonato a se stesso, rischia di essere affondato definitivamente.

‘La botte piena e la moglie ubriaca’, è questo il fine ultimo. E' la sublimazione del leghismo. È la secessione senza la secessione e, per certi aspetti, è qualcosa di più, è la fine dell’Unità del Paese senza cambiare la forma di Stato. Rimarremo formalmente tutti italiani, ma avremo cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Per fermare questo obbrobrio legislativo le forze di opposizione stanno raccogliendo le firme per il referendum abrogativo. Chi vuole può aderire anche online, ecco come.

La procedura è semplice. 

In questa pagina ci sono tutte le informazioni sui quesiti referendari e sulle leggi di iniziativa popolare che si possono sostenere.

Si può accedere sia per firmare, sia per promuovere un nuovo quesito o una legge popolare.

Per confermare l'identità si possono utilizzare indifferentemente le credenziali Adn, Spid, Cie o Cns.

Sono quelle che adoperiamo per poter accedere al 730 precompilato o per comunicare con l’Inps o con l’Agenzia delle Entrate e in genere con la Pubblica Amministrazione

Cliccando su acconsento e confermando la lettura dell’informativa sulla privacy si può procedere con la firma del quesito o della proposta di legge.

A questo punto basta selezionale l’iniziatica che ci interessa, sostenerla e scaricare l’attesto dell’avvenuta firma.

Tornando sulla Home page si può verificare l’avvenuta sottoscrizione cliccando su iniziative che hai sostenuto.

Tutto molto semplice, rapido ed intuitivo.

Fonte: Ministero della Giustizia


lunedì 29 luglio 2024

La siccità sta strangolando il Sud

Per fortuna quest'anno la siccità ha colpito alcune zone del Sud e la Sicilia in particolare e molto meno altre zone del Paese’, Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura

di Giovanni Pulvino

Proteste in Sicilia per la mancanza d'acqua

Il dieci maggio scorso per minimizzare gli effetti del cambiamento climatico il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, disse: Per fortuna quest'anno la siccità ha colpito alcune zone del Sud e la Sicilia in particolare e molto meno altre zone del Paese’. Il cognato della premier aveva ragione: la siccità sta strangolando il Meridione.

In alcune regioni non piove da mesi, la mancanza di acqua sta compromettendo la semina e la desertificazione di intere aree, ma per il Governo italiano, ed in particolare per il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’emergenza è la costruzione del ponte sullo Stretto.

La situazione è ‘da profondo rosso’ afferma l’ultimo bollettino dell’Osservatorio Anbi.

Secondo l‘Associazione nazionale del consorzio di gestione delle acque tra ‘tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura’. Intanto, ‘si moltiplicano razionamenti e sospensioni idriche’.

Drammatica la situazione in Sicilia. ‘Sei bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri sei hanno disponibile meno di un milione di metri cubi e 4 meno di due milioni’.

L’Autorità di bacino regionale ha previsto che Gela ‘non potrà ricevere alcun genere d’irrigazione’.

Scarseggia anche l’acqua potabile.

Ad Enna viene erogata ‘un giorno sì e due no’. Nel Ragusano il gestore sta ‘attivando turnazioni per l’erogazione idrica’. La sorgente Fiumefreddo fornisce acqua al 70% del territorio di Messina. Secondo l’Autorità di bacino ‘il livello si è talmente abbassato da far ipotizzare che tra poco la sorgente non erogherà più acqua’.

Nei giorni scorsi dalla Calabria è arrivata a Licata una nave cisterna con 1.200 metri cubi d’acqua per dare un po’ di sollievo, ma non basterà. Gran parte delle coltivazioni sono andate perdute ed ora si teme anche per il turismo.

Situazione analoga in Puglia, Abruzzo e Sardegna.

Reti idriche fatiscenti con perdite anche del 60%, inefficiente raccolta delle acque piovane, mancanza di un adeguato piano di emergenza e sottovalutazione del problema sono, oltre al cambiamento climatico, le principali cause.

Il nuovo responsabile della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha dichiarato: ‘Se l’acqua non c’è va trovata, ma l’emergenza idrica non si gestisce d’estate’. Chissà cosa ne pensa Nello Musumeci, governatore per cinque anni della regione Sicilia e ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare dal 2022.

Fonte anbi.it

sabato 27 luglio 2024

Il campetto era in terra battuta

È lì da tempo, è sbiadito, magari è anche nella memoria di altri, di certo è un dolce ricordo e non posso non condividerlo

di Giovanni Pulvino

Il campo di calcetto dei torremuzzari - (Foto di Antonino Ciccia)

Il calcio era oggetto di discussioni infinite, tutti avevano qualcosa da dire, era condivisione per torremuzzari e ‘nzunsari. Per diversi anni abbiamo organizzato tornei di calcetto a cui partecipavano le formazioni dei paesi vicini. La caratteristica particolare era il campo in terra battuta che richiedeva tanto impegno sia per togliere le erbacce, sia per limitare la polvere che inevitabilmente si alzava giocando. In tanti partecipavano all'organizzazione, dagli operai dello stabilimento che ci fornivano l'acqua per innaffiare il campo, a coloro che erano impegnati a recuperare il pallone, a chi doveva fare l'arbitro. Quell'impegno con il tempo venne meno, ma era inevitabile. 

Non c'era un pomeriggio che non facessimo una partita.

Un anno organizzammo anche il torneo femminile. La squadra del borgo era composta da giocatrici della frazione con qualche torremuzzara a tempo determinato. Qualcuna preferì non giocare, si limitò ad assistere agli allenamenti e alle partite. Erano troppo scarse? Si vergognavano o, più semplicemente, non gli piaceva il gioco del calcio?

Non dovete andare tutte dietro al pallone. Dovete tenere le posizioni assegnate’. Ma era fiato sprecato. Seguire la palla è un errore che non si deve fare quando si gioca a calcio. A spostarsi sul campo deve essere il pallone, i giocatori o le giocatrici non devono andarci dietro, non tutti/e almeno.

Il desiderio di giocare non è sufficiente, la buona volontà non basta.

Ognuno ha un ruolo e deve rispettarlo. Il calcio è un gioco collettivo’. E non è consentita la confusione, ma in certi momenti era tanta. ‘Tenete la posizione’. Niente da fare, era più forte di loro, l’istinto a seguire il pallone prevaleva sui richiami.

Spirito di volontà e sacrificio non mancavano. L’unico schema possibile era quello di riuscire a fargli tenere le posizioni, ma le indicazioni date ripetutamente spesso non venivano rispettate.

L’individualismo è ammesso, ma solo se è funzionale al gioco di squadra.

Quel pomeriggio di luglio c’era quasi tutta la frazione. Non c'erano le mamme, anche in questo caso gli era precluso un avvenimento che coinvolgeva gran parte del borgo. Fu per abitudine? Per il ruolo che gli era stato assegnato? O semplicemente perché erano impegnate nelle faccende di casa? Di certo è stata una privazione ed una mancanza nella loro e nella nostra vita di torremuzzari. Anche di questo mi sento in colpa e non so il perché.

Potevamo vincere il torneo. Le proteste del pubblico per il mancato fischio dell’arbitro a seguito di uno scontro tra due giocatrici erano giustificate. Il sangue che usciva dal naso di una di loro fece infuriare alcuni spettatori.

Perdemmo quella partita, ma quei giorni furono pieni di gioia, di vita, di felicità.

Se avessi osato di più invertendo le posizioni in campo il risultato sarebbe stato diverso? È un dubbio che coltivo ancora oggi, anche se non serve a nulla.

Ci sono momenti che determinano il senso del nostro breve ed inutile percorso, e, quel che è peggio, non possiamo tornare indietro per cambiarlo.

È lì. È rimarrà così nella memoria di chi c’è ancora, poi non sarà più nulla. Un vuoto a perdere come avveniva una volta con le bottiglie di birra non restituite, come il non detto che avresti voluto dire, come scrivere pensieri anche se non ne comprendi il perché, come il non senso di un tempo che non ti appartiene più.

mercoledì 24 luglio 2024

‘Gaza sull’orlo della carestia’

Israele sta usando ‘la fame come arma di guerra’, a sostenerlo è Oxfam Italia

di Giovanni Pulvino

Gaza - Foto di oxfamitalia.org

Gaza è sull’orlo della carestia, a sostenerlo è Oxfam Italia. Dopo nove mesi di guerra, più di 39 mila morti e 87 mila feriti ci sono nella striscia di Gaza milioni di innocenti senza cibo, acqua e aiuti, costretti a spostarsi in massa verso luoghi non sicuri e privi di qualsiasi servizio. Il 96% soffre di malnutrizione acuta, e senza un cessate il fuoco che garantisca la consegna di aiuti umanitari ancora migliaia di vite andranno perse’.

Secondo l’Ong ‘quasi mezzo milione di persone deve affrontare livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta, più della metà della popolazione non ha a disposizione cibo in modo regolare’ ed ‘oltre il 20% della popolazione trascorre giorni e notti intere senza mangiare’.

Israele sta usando ‘la fame come arma di guerra’.

Quanti palestinesi e quante donne e bambini devono ancora morire per ‘ripagare’ l’atto terroristico compiuto il sette ottobre da Hamas?

Gaza è stata rasa al suolo dall’esercito di Netanyahu. Migliaia di famiglie sono costrette a scegliere se trasferirsi in un luogo sovraffollato e pericoloso o rimanere in una zona di combattimento.

Un popolo privato della libertà da oltre settant’anni, ora è costretto a fuggire ma non sa bene dove andare. Ogni giorno un bambino rimane orfano o resta mutilato o muore di fame.

Fino a quando dovremo assistere a questo massacro?

Persino la comunità ebraica di Washington ha occupato pacificamente Capitol Hill (sede del Governo degli Stati Uniti) per chiedere il cessate il fuoco immediato e gridando non in mio nome.

Ma i potenti quando diranno basta?

Fonte oxfamitalia.org

giovedì 18 luglio 2024

Mussolini ‘l’uomo che stuprava le donne e se ne vantava’

'Il fascismo fu un disastro che non dobbiamo rivendicare e di cui ci dobbiamo vergognare’, Aldo Cazzullo

di Giovanni Pulvino

In una recente trasmissione televisiva di La7 lo storico Aldo Cazzullo ha ricordato le malefatte di Benito Mussolini: ‘L’uomo che stuprava le donne e se ne vantava. Un uomo che ha fatto chiudere e morire in manicomio il suo stesso figlio e la donna che lo aveva messo al mondo. Un uomo che ha trascinato l’Italia in una guerra costata 472.000 morti. Non basta condannare le leggi razziali che sono quanto di più nero e infame accaduto in Italia nel Novecento. Dobbiamo condannare tutto il fascismo, perché il fascismo va al potere con la violenza e alla fine il bilancio è negativo sotto ogni punto di vista: morale, politico, militare. Anche mandare i nostri soldati in Russia senza neanche le scarpe adatte fu un crimine contro il nostro stesso popolo; economico i risparmi degli italiani non valevano più nulla e anche edilizio. Certo il fascismo fece costruire dei bei quartieri delle belle case, ma nel conto devi mettere anche i 2.000.000 di vani di case distrutte dai bombardamenti. Il fascismo fu un disastro che non dobbiamo rivendicare e di cui ci dobbiamo vergognare’.

Ora è sempre Resistenza.

In un incontro pubblico Sandro Pertini incitava i giovani ed i lavoratori a difendere la Repubblica dai rigurgiti del fascismo: ‘Giovani ascoltatemi se non volete Voi scavarvi la fossa, se non volete che il Vostro domani sia un domani di servitù e di abiezione. Noi vogliamo difendere questa Repubblica, perché non c’è stata donata su un piatto d’argento. Questa Repubblica è costata vent’anni di lotta contro il fascismo, … due anni di guerra di Liberazione. ….  Quanti compagni di lotta hanno consumato la loro giovinezza in carcere, al confino, quanti giovani compagni sono caduti lungo il cammino della Resistenza. Quindi è una nostra conquista è una conquista Vostra. Lavoratori che mi ascoltate dovete difenderla, costi quel che costi’.

Ma per tanti italiani purtroppo non è così.

Il generale Vannacci, appena eletto con cinquecentomila preferenze deputato al Parlamento europeo, ha dichiarato: ‘E' innegabile dire che Mussolini è stato uno statista’.

Della stessa opinione era nel 1996 e non sappiamo se lo sia ancora il nostro presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: ‘Mussolini è stato un buon politico, il migliore degli ultimi 50 anni. Tutto quello che Mussolini ha fatto, l'ha fatto per l'Italia’.

Siamo un popolo immemore e ingrato verso chi ha dato la sua giovinezza e in molti la vita per garantirci la libertà e la democrazia.

Cento anni dopo siamo ancora lì, ma come si fa ad essere fascisti?

mercoledì 17 luglio 2024

Torremuzza, piazza Marina

È bastato poco per chiamare chi si trovava in quel momento in piazza Marina. Anche le ragazze si sono avvicinate. Tutti in posa sul muretto, quello dove ci sedevamo per guardare le partite di bocce. Dietro a pochi metri dalla ferrovia c’era il filo per stendere i panni, a destra la fontanella, a sinistra i ponti che caratterizzano il piccolo borgo marinaro.



Tutti quelli che c’erano ricordano quel giorno, tutti sanno i nomi di chi c’era, tutti si riconoscono come parte di quella comunità. Eppure, è un’immagine che esiste solo per puro caso. Fino ad un minuto prima nessuno avrebbe pensato ad una foto di gruppo dei Torremuzzari

Era un giorno come tanti nel piccolo borgo marinaro di Torremuzza. Una domenica come un’altra. Spensierata, a giocare a bocce e, in diversi, a guardare. Si, perché allora otto bocce ed un pallino erano comunità e condivisione. Non serviva altro. Segnava le domeniche invernali dei Torremuzzari di tutte le età. Nelle piccole comunità è così: le generazioni si contaminano a vicenda, non c’è l’anziano ed il giovane, ma una ‘umanità’ senza tempo, senza età.   

Le squadre si formavano al momento, tenendo conto di chi c’era o più semplicemente di chi arrivava per primo in piazzetta. Il campo era la strada con le mattonelle un po’ sconnesse ed i marciapiedi bassi, dritti o ad angolo.

Quella mattina è stata diversa dalle altre. Nessuno di noi lo sapeva, ma è sempre così, le cose succedono senza volerlo, nel bene o nel male accadono. Durante la partita, ecco che arriva Petronio, stava semplicemente passando. Di certo non sapeva di quella piccola ‘folla’ di Torremuzzari. Un attimo ed uno di loro ha un’idea brillante. ‘Petronio perché non ci fai una foto?’. Sì, perché Petronio era un fotografo, non ho mai saputo se fosse un dilettante o un professionista e se quella foto, poi, sia stata pagata e da chi, e soprattutto non ho mai saputo chi ha l’originale. Ma che importa, c’è, questo solo conta. Anzi, tutti noi dobbiamo ringraziare chi ebbe quella brillante idea, di certo è o era qualcuno particolarmente affezionato a quel luogo ed a quella comunità.

È bastato poco per chiamare chi si trovava in quel momento in piazza Marina. Anche le ragazze si sono avvicinate. Tutti in posa sul muretto, quello dove ci sedevamo per guardare le partite di bocce. Dietro a pochi metri dalla ferrovia c’era il filo per stendere i panni, a destra la fontanella, a sinistra i ponti che caratterizzano il piccolo borgo marinaro.

Uno scatto, uno solo ed ecco che un momento di vita vissuta resterà immortalato per sempre. Rivedersi giovani, con i capelli lunghi, con espressioni spensierate è struggente, ti ricorda che il tempo passa, che non lo puoi fermare. Eppure, quella foto racchiude una comunità, un’entità precisa, unica, come, del resto, lo sono tante altre.  

Quel giorno nessuno di noi avrebbe mai pensato di vivere un momento di vita che sarebbe stato possibile ricordare e tramandare a chi verrà dopo noi. E non voglio scrivere i nomi di chi c’era, non ora, non più, adesso non potrei.

Gli sguardi dei giovani e degli anziani in posa esprimono l’animo di una comunità, meglio di come possa fare qualunque parola o pensiero. Diversi per età, spesso antagonisti e polemici, divisi dalla politica, dal calcio, ma pur sempre appartenenti agli stessi luoghi ... alle stesse strade ... al rumore del mare ... ai ponti della ferrovia ... allo stabilimento che produceva olio di sansa ... alla Torre ... allo scoglio ... al tabacchino ... alla piazzetta ... alle bocce di quel giorno ... a Petronio ... a quel muretto ... a quel momento, triste e bello nello stesso tempo.

Tutti, anche quelli che quel giorno non c’erano, anche quelli che non ci sono più, appartenevamo ed apparteniamo allo stesso borgo marinaro, alla stessa famiglia, a quella dei Torremuzzari.

Si, perché non siamo nient’altro. Solo pensieri ed immagini di chi ci sta di fronte, di chi abbiamo incontrato nella nostra strada, di chi anche senza volere ci tiene in un angolino della sua memoria.

Fonte: REDNEWS

mercoledì 10 luglio 2024

Law & Order all’amatriciana

Law & Order e Dio, Patria e Famiglia sono i principi su cui si fonda la propaganda della Destra, ma quando governa diventano vuoti slogan per mantenere il consenso elettorale

di Giovanni Pulvino

‘Ama il prossimo tuo come te stesso’ è uno dei comandamenti più importanti del cristianesimo. Eppure, quando si tratta di salvare o accogliere i migranti o di garantire un reddito minimo a chi è povero la Destra italiana si gira dall’altra parte.

La Patria sarebbe quella italica, ma cosa s’intende per italica. Il nostro Paese è sempre stato un crocevia di culture ed etnie, ma per i nostri sovranisti è un obbrobrio vedere gente di colore che parla il romanesco o il siciliano. ‘Che tornino a casa loro’, ma dov’è casa loro se sono nati in Italia? Ovviamente vanno bene i profughi ucraini, ma solo se sono bianchi, con gli occhi azzurri e i capelli biondi.

Quasi tutti i leader della Destra hanno avuto più mogli e più figli da relazione con donne diverse. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è madre ma non si è mai sposata, anzi è separata dall’uomo con cui conviveva. Dov’è la famiglia tradizionale? Vale solo per gli altri?

Legge e ordine è il titolo di una famosa serie televisiva che simboleggia il pensiero della Destra americana e non solo.

Negli ultimi due anni i fenomeni di criminalità non sono diminuiti, anzi. Le iniziative della maggioranza tendono ad incrementare le tutele di garanzia degli imputati, ma solo se sono colletti bianchi o politici, mentre sono aumentate le pene per i reati commessi da chi contesta il Governo o sono poveri disgraziati che fuggono da guerre e miseria.

Nessun provvedimento è stato preso per limitare il sovraffollamento nelle nostre carceri dove i suicidi sono in aumento.

Non solo, Giorgia Meloni ha accolto in pompa magna un assassino condannato dalla giustizia americana come fosse un grande risultato della nostra diplomazia e del nostro Governo. Ilaria Salis invece è stata condannata ancor prima della sentenza, ma Lei si sa è antifascista non merita l’attenzione delle nostre istituzioni.

Law & Order e Dio, Patria e Famiglia sono i principi su cui si fonda la propaganda della Destra, ma quando governa diventano vuoti slogan per mantenere il consenso elettorale. 


venerdì 5 luglio 2024

‘Cogne mette le ali’

Continuano gli strafalcioni e le dichiarazioni tra il serio ed il faceto degli esponenti della Destra. Ecco alcuni esempi

di Giovanni Pulvino

Daniela Santanchè e Cogne
2 luglio 2024. Daniela Santanchè per porre rimedio al disastro ambientale provocato dall’alluvione di Cogne ha proposto: ‘Porteremo i turisti a Cogne con l'elicottero. Il progetto lo abbiamo chiamato Cogne mette le ali’.

2 luglio 2024. Il ministro Nordio si lamenta del gran numero di migranti minorenni giunti nell’ultimo periodo: ‘Siamo invasi da minorenni stranieri costretti a delinquere’.

26 giugno 2024. Manlio Messina, deputato di Fratelli d'Italia dopo le ultime elezioni amministrative ha proposto: ‘Ci sono tante riflessioni da fare sulle elezioni, anche tecniche. Non bisogna farli votare troppo spesso’.

23 giugno 2024. Il ministro della Cultura Sangiuliano compie l’ennesima gaffe: ‘Colombo va davanti alla Santa Inquisizione e spiega il suo progetto. Colombo sapete non pensava di scoprire un nuovo continente, ma Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei’ .

21 giugno 2024. Il consigliere di FdI di Verona si rivolge ad un collega: ‘Io e il mio camerata votiamo a favore’.

18 giugno 2024. Il consigliere comunale di FdI a Manfredonia (Foggia) Giuseppe Marasco durante un incontro elettorale fa una battuta macabra: ‘Qui, noi abituati a forni crematori’. Poi si scusa.

17 giugno 2024. Gasparri sui saluti nazisti e sull'inchiesta di Fanpage ipotizza: ‘Potrebbero essere tifosi della Casertana’.

11 giugno 2024. Il generale e deputato al Parlamento europeo Vannacci imita il ministro Sangiuliano: ‘Lei scrive per il New York Times. È inglese, no?’ Giustamente Times Square è a Londra, Sangiuliano dixit.

3 giugno 2024. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e cognato della Premier sull’uso della cannabis: ‘Se te la devi fa' 'na canna, fattela bene!’

23 maggio 2024. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e cognato della Premier ricorda la morte di Aldo Moro: ‘Fino all’episodio di Aldo Moro che fortunatamente tra virgolette con il suo sacrificio creò un allarme democratico talmente ampio che ci permise di sconfiggere quel fenomeno brutale che è l’eversione ..

21 maggio 2024. Montaruli, condannata per peculato, dichiara: ‘Meryl Streep o Bud Spencer? Non scelgo nessuno dei due, non sono italiani’.

20 maggio 2024. Susanna Ceccardi, europarlamentare per la Lega dal 2019, commenta la foto che ritrae Aldo Moro al mare in giacca e cravatta: ‘Che lui andasse in giacca e cravatta al mare, ci credo poco. Magari andava in costume, ma la foto era programmata’.

17 maggio 2024. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e cognato della Premier: ‘Quante guerre non ci sarebbero state con delle cene ben organizzate’.

mercoledì 3 luglio 2024

'Sembra un terzino della Spal'

'È vestita come una cameriera di Catanzaro … Sembra un terzino della Spal … oh povero ne.ro’. No, quelle di Feltri non sono battute, è razzismo

di Giovanni Pulvino

Vittorio Feltri ed Ilaria Salis - (foto da @Flexgrimmy)

Il noto giornalista bergamasco, Vittorio Feltri, in un video commenta una foto dove ci sono tre neoeletti al Parlamento europeo. Le sue parole sono intolleranti e razziste. Ma per Lui è tutto ovvio è tutto, come gli farebbe dire Maurizio Crozza, ‘fattuale’.

Per l'opinionista del Giornale non conta che Ilaria Salis sia una parlamentare europea, che si sia fatta oltre un anno di carcerazione preventiva per un pestaggio a cui avrebbe partecipato e non importa se è stata condotta in un tribunale in catene come fosse un pericoloso serial killer. La sola colpa della giovane attivista è quella di essere antifascista. E questo, per il Consigliere regionale della Lombardia di FdI, basta ed avanza per farsi due risate. ‘..è vestita come una cameriera di Catanzaro …  spuntano due gambotte.. . Il resto e, diciamo, piuttosto inguardabile’.

Poi schernisce Carola Rakete, anche Lei antifascista e soprattutto impegnata nel sociale. E’ bene ricordare che l’ambientalista tedesca 'ha una laurea in Scienze navali e trasporti marittimi, può comandare una nave, ha conseguito un master in ‘conservation management’ presso la Edge Hill University in Inghilterra, parla cinque lingue straniere'. Ma per Feltri non basta. La sua colpa principale è quella di aver partecipato negli anni scorsi al salvataggio dei migranti che tentavano di attraversare il Mediterraneo. ‘Ha un vestito che non è un vestito … Due gambe piene di peli …. Sembra un terzino della Spal’. E giù risate.  

Tra le due parlamentari ci sono Mimmo Lucano e un giovane di colore. Ma per Feltri quest’ultimo, è ‘ne.ro riccioluto .. povero ne.ro … oh povero ne.ro. Termine ripetuto tre volte nella stessa frase e non è casuale.

Quelle di Feltri non sono battute, è razzismo. È riuscito in due minuti a denigrare i meridionali, le donne, i camerieri, i parlamentari europei, gli antifascisti, i cooperanti e le persone di colore. 

Se questo è il suo linguaggio in pubblico, chissà come sarà quello in privato.