mercoledì 25 settembre 2024

Elon Musk, ‘Giorgia Meloni è più bella dentro che fuori’

Giorgia Meloni, promotrice dei valori della famiglia tradizionale, contraria all’uso di sostante stupefacenti e alla maternità surrogata, ha voluto Elon Musk per la premiazione dei Global Citizen Awards, perché?

di Giovanni Pulvino

Giorgia Meloni ed Elon Musk ai Global Citizen Awards
Come diversi politici italiani Elon Musk ha una vita sentimentale piuttosto complicata. Ha avuto diverse relazioni ed ha undici figli. Si è sposato nel 2000. Da quel matrimonio sono nati cinque figli. L’ultimo dei quali lo ha chiamato Techno Mechanicus, detto Tau. Si è separato nel 2008. Dopo diverse frequentazioni si è sposato di nuovo nel 2013, ma ha divorziato nel 2016. Due anni dopo ha iniziato una nuova relazione e nel 2020 è nato X Æ A-XII. Il nome non è un geroglifico egiziano, ma è proprio quello vero. Nel 2021, tramite la maternità surrogata nasce Exa Dark Sideræl. Pochi mesi dopo si è separato di nuovo. Ha ripudiato sua figlia che si è dichiarata transgender e fa uso di sostanze stupefacenti.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto proprio il fondatore di Tesla per la premiazione dei Global Citizen Awards. Perché lo ha fatto? Cos’ha da guadagnare da questa iniziativa il Governo italiano? Tra due mesi gli americani andranno al voto per eleggere il nuovo Presidente ed Elon Musk sostiene finanziariamente e politicamente Donald Trump.

Cosa pensano i democratici americani di questa iniziativa? E cosa penserà del nostro Esecutivo kamala Harris se riuscirà a vincere le elezioni?

Giorgia Meloni è più bella dentro che fuori’, ha detto nel discorso di premiazione il tycoon americano. Chissà cosa ha pensato in quel momento la Premier italiana.

Ma che importa, l’imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense è un patriota ed un sovranista, forse.

Fonte wikipedia.org

lunedì 16 settembre 2024

Nessuno è al di sopra della legge, ministri compresi

‘E’ incredibile che un Ministro della Repubblica italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini’, Giorgia Meloni

di Giovanni Pulvino

Matteo Salvini

Tutti devono sottostare alla legge, nessuno è escluso, neanche ministri e presidenti del Consiglio o della Repubblica. Si chiama Stato di diritto ed è un principio affermato già nel XVII secolo.

La separazione dei poteri risale addirittura ad Aristotele e Platone. La moderna teoria è del 1748, quando Montesquieu pubblicò lo Spirito delle leggi.

Questi due principi sono alla base dello Stato liberale e delle democrazie. Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono in contrasto con questi valori.

La difesa dei confini non spetta al ministro dell’Interno. Il capo delle Forze armate è il Presidente della Repubblica e la competenza sul controllo dei confini marittimi è della Marina militare e della Guardia costiera.

È bene precisare che quest’ultima è sotto la direzione del ministero delle Infrastrutture, che allora era guidato dal grillino Danilo Toninelli.

Nell’agosto del 2019 un gruppo di migranti alla deriva sulle acque del Mediterraneo fu salvato dalla Ong Open Arms. La nave spagnola nonostante le richieste di un porto sicuro rimase in mezzo al mare per diciannove giorni. Non si è trattato di difesa dei confini, ma è stato impedito deliberatamente il trasferimento in terra ferma nonostante la sentenza del Tar avesse sospeso il divieto voluto e firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Ma poi difesa da chi? Stiamo parlando di 147 migranti, tra cui donne e bambini che fuggivano dalla povertà e dalla miseria.

Quella del leader della Lega fu solo un’operazione di propaganda politica simile a quella che il governo di Giorgia Meloni sta tentando di realizzare con la costruzione in Albania di un Centro di permanenza per il rimpatrio.

L’art. 67 della nostra Costituzione stabilisce: ‘Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato’.

Deputati e senatori devono operare nell’interesse di tutti i cittadini, non solo dei loro elettori. Quello ricevuto dai parlamentari è un mandato politico non esclusivo e non militare.

Invocare la volontà popolare non solo è pericoloso per le nostre istituzioni, ma viola palesemente la Costituzione e rinnega cinque secoli di storia.

È bene ricordare che l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini è stata data nel 2020 dal Senato, non da una banda di facinorosi. E la Magistratura agisce autonomamente sulla base delle leggi approvate dal Parlamento e secondo i principi sanciti dalla Costituzione.

Il leader della Lega non ha ricevuto nessun mandato dai cittadini, non da tutti almeno, non ha difeso i confini, bloccare l'Open Arms non era il suo compito istituzionale ed ha agito in 'disprezzo' dell’ordinamento giuridico e delle sentenze del Tribunale amministrativo regionale.  

Ora chiede l’immunità, ma la legge è uguale per tutti, anche per i ministri della Repubblica.

Fonte wikipedia.org


sabato 14 settembre 2024

‘Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente …’

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria’, articolo 21 della Costituzione italiana

di Giovanni Pulvino

Giorgia Meloni

La Camera dei deputati sta approvando il Ddl sulla sicurezza. Il testo concordato dai ministri Piantedosi e Nordio prevede nuove fattispecie e aggravanti di illeciti, tra questi l’occupazione abusiva di immobili.

Nel Codice penale ci sono già tre norme che sanzionano questo reato.

L’art. 633 punisce con un massimo di tre anni di carcere l‘invasione di terreni o edifici’. L’art. 633 bis prevede fino ad un massino di sei anni per l‘invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica’. E per ‘turbativa violenta del possesso di cose immobili’ l’art. 634 c.p. prevede due anni di reclusione.

Con il Ddl sicurezza in corso di approvazione si rischiano per lo stesso illecito da due a sette anni di carcere.

Il governo di Giorgia Meloni inasprisce le sanzioni, perché? È una norma ‘anti-Salis?

Non solo.

Nella legge in discussione viene introdotta un’aggravante ‘se due o più persone manifestano il loro dissenso bloccando il traffico o intralciando la circolazione sui i binari di una ferrovia’.

È evidente che questa disposizione vuole impedire o quantomeno scoraggiare le proteste degli attivisti per il clima e in generale quelle degli studenti. 

E' una norma contro il dissenso e contro chi contesta i provvedimenti della maggioranza di Governo. 

Tutto in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione che stabilisce: ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria’.

sabato 7 settembre 2024

‘Dio, patria, famiglia e beautiful’

‘Dio, patria , famiglia e beautiful’, con queste parole semplici e chiare il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha commentato la vicenda dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

di Giovanni Pulvino

Gennaro Sangiuliano insieme a Giorgio Almirante, anni
Settanta. (foto da barbadillo.it)

La vicenda dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è dirimente su come opera il governo di Giorgia Meloni. I fatti di queste settimane sono l’esempio perfetto di quello che Pier Luigi Bersani definisce la ‘rivincita missina sulla Costituzione antifascista’.

In gioventù Gennaro Sangiuliano ha fatto parte del FUAN, Fronte universitario d’azione nazionale, movimento politico di estrema Destra nato nel 1950 e sciolto nel 1996. È stato consigliere circoscrizionale del Movimento Sociale Italiano nel quartiere di Soccavo a Napoli. È entrato in Rai nel 2003. Nel 2009 è diventato vicedirettore del Tg1 diretto da Augusto Minzolini. Il 31 ottobre 2018 è stato nominato direttore del Tg2. Carica che ha lasciato il 21 ottobre 2022 per quella di ministro della Cultura nel governo di Giorgia Meloni.

Durante questo periodo compie diverse gaffe che lo rendono famoso soprattutto nei social. Eccone alcune. Al premio letterario Strega vota per un libro che non ha letto, ma che si impegna a farlo. Dichiara che Time Square è a Londra. Sostiene che il fondatore del pensiero della Destra è stato Dante Alighieri. Ha affermato che Colombo ha scoperto l’America seguendo le teorie di Galileo Galilei che è vissuto 70 anni dopo. Alla domanda di un giornalista se si dichiarava antifascista ha replicato intimando: ‘Lei prima si dichiari anticomunista’.

La vicenda di Maria Rosaria Boccia è in un certo senso solo l’ultima super gaffe del ministro. Avvia una ‘relazione sentimentale’ con una  presunta ‘collaboratrice’, le promette una consulenza ministeriale gratuita ma è pronto a rinnegarla su richiesta perentoria della moglie. Tutto alla faccia della famiglia tradizionale. Del resto, è in buona compagnia. Ecco alcuni esempi.

La presidente del Consiglio è madre non sposata ed è separata dal convivente. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è separato dalla moglie che è sorella della premier e responsabile di FdI principale partito della maggioranza di governo. Daniela Santanchè, ministro del Turismo, si è separata dopo 23 anni di matrimonio dal chirurgo Paolo Santanchè di cui continua a mantenere il cognome. Successivamente ha avuto diversi legami sentimentali, ora convive con Dimitri Kunz che è anche consigliere in Visibilia, una delle sue società.

Alessandro Giuli firma davanti al Capo dello Stato
Sergio Mattarella
Come dare torto al governatore della Campania Vincenzo De Luca quando commenta ironicamente: ‘Dio, patria, famiglia e beautiful’.

Ma Giorgia Meloni, che soffre della sindrome da underdog, deve dimostrare l’efficienza e la solidità del suo governo. Prima ancora dell’ufficialità delle dimissioni irrevocabili di Gennaro Sangiuliano ha proposto al Capo dello Stato il nuovo ministro che ha già giurato sulla Costituzione. È Alessandro Giuli, ex militante di Meridiano Zero, movimento neofascista. Iscritto alla facoltà di Filosofia ha abbandonato dopo pochi esami per intraprendere la carriera di giornalista con il Tempo, Libero, l’Inchiesta etc.. Insomma, l’uomo giusto al posto giusto, almeno secondo Giorgia Meloni.

Il tutto ovviamente alla faccia dell’amichettismo.

Fonte wikipedia.it


giovedì 5 settembre 2024

Chitarre

Ora stanno lì, senza corde, ci sono, sono nuove, ma stanno senza corde ..

di Giovanni Pulvino

Chitarre
Stava seduto sulla panchina a strimpellare due note ed a sussurrare un motivo ...

Stavamo seduti sul marciapiede o sulle panchine. Dopo una breve 'disputa' si sceglieva una canzone. Seguendo il ritmo della chitarra si iniziava con la prima strofa, a farlo di solito era il più intonato, poi si univano gli altri. Qualcuno andava fuori tempo o cantava senza conoscere le parole, ma che importava.

Non ricordo chi, quando e come comprammo la prima chitarra, c’era. Giorni interi a suonare il re o il sol, a tentare le prime melodie. I calli alle dita facevano male, ma, si sa, non si apprende nulla senza fare qualche sacrificio. Non so cosa ci spinse ad imparare, forse era la moda di quegli anni o semplicemente era un bisogno innato di conoscenza, di condivisione, di socializzazione. Oggi non è più così, chissà perché.

Si rifiutava sempre di accodarla, dovevo farlo sempre io ..

Un giorno la chitarra era poggiata sul tavolo d'ingresso, ma dava fastidio, fini per terra e la cassa si ruppe. Quel gesto di insofferenza mi sorprese, ma non reagì, era rispetto, oggi lo comprendo. Continuammo ad utilizzarla fino a quando non ne comprai una nuova. La portai in treno da Torino, sembrava uno strumento professionale, ma non lo era. Non mancava mai nelle feste, in spiaggia o in piazzetta. Nelle fresche serate di luglio cantavamo sottovoce per non disturbare il sonno di chi dall’altra parte della strada stava con le finestre aperte. 

Era il nostro Karaoke.

Ogni occasione era buona per comprare un nuovo spartito.

Alcuni accordi erano semplici altri più complicati. Chissà perché quelli delle canzoni più note erano ‘facili’ da eseguire. Intonare, si fa per dire, i motivi più conosciuti era alla portata di tutti o quasi.

Erano le nostre estati e non solo, erano occasioni per condividere momenti imperfetti, per dimenticarsi, quando si è giovani è facile, poi capisci che è solo tempo che trascorre, che è memoria a perdere, nient’altro.

Ora stanno lì, senza corde, ci sono, sono nuove, ma stanno senza corde ..

mercoledì 28 agosto 2024

‘Ius soli differito’

Ma io un ragazzino di 11 o 12 anni che è a scuola con i nostri figli e i nostri nipoti come lo devo chiamare, immigrato che è nato qui? Come lo chiamo, straniero?’, Pier Luigi Bersani

di Giovanni Pulvino

Foto da stranieriinitalia.it

Ogni anno nascono nel nostro Paese circa 50.000 bambini che non hanno la cittadinanza italiana. Dal 2006 ad oggi sono circa 1,2 milioni.

E sono più di 870 mila gli studenti e studentesse ‘stranieri/e’ che lo scorso anno hanno frequentato le nostre scuole. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi che di fatto sono italiani, ma che per la legge non lo sono.

Questi ‘italiani’ possono acquisire la cittadinanza solo con la cosiddetta ‘naturalizzazione’ o come ha detto con ironia il sindaco di Ravenna, Michele De Pasquale, con lo ‘Ius soli differito’. Essi possono richiederla solo al compimento della maggiore età a condizione che abbiano dieci anni di residenza regolare ininterrotta. L’iter è complesso, costoso e richiede molto tempo. Non tutti riescono a completarlo.

Sono vent’anni che si tenta di riformare questa legge. 

Le ipotesi sono quattro.

Lo Ius soli prevede l’acquisizione automatica della cittadinanza per il solo fatto di essere nati sul territorio italiano. È il cosiddetto ‘diritto di suolo’ in vigore in tanti Paesi, ma non nel nostro, dove vige il principio del ‘ius sanguinis’ o ‘diritto di sangue’. Secondo questa normativa acquisiscono automaticamente la cittadinanza i figli ovunque essi siano nati che hanno almeno un genitore italiano.

Lo Ius soli temperato consente l’ottenimento della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri a condizione che almeno uno dei due abbia il permesso di soggiorno e risieda nel nostro Paese da un certo numero di anni.

Lo Ius scholae consente di acquisire la cittadinanza ai minori nati o arrivati nel nostro Paese prima del compimento dei 12 anni di età e che abbiamo frequentato, a seconda della diversa formulazione della legge, almeno 5 anni di scuola o 10 anni o il ciclo completo dell’obbligo.

Lo Ius Culturae è simile allo Ius scholae e lega la cittadinanza all’acquisizione dei riferimenti culturali attraverso la scuola e la partecipazione alla vita sociale. Occorre, cioè, ‘aver frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali conclusi con la promozione’.

La proposta fatta nelle scorse settimane da Forza Italia non è nuova e richiede per i nati in Italia la conclusione dell’intero ciclo di istruzione obbligatoria, cioè dieci anni.

Il disegno di legge sarà presentato a settembre o ad ottobre, ma non è chiaro chi potrà riguardare e come potrà essere riconosciuta la cittadinanza.

Vedremo se sarà una proposta seria o se è solo polemica politica tra i partiti della maggioranza di Governo.

L'obiettivo è quello di racimolare qualche voto o, meglio, quello di non perdere qualche voto, quello di chi da sempre vede gli stranieri, soprattutto se sono di colore, con preoccupazione ed intolleranza.

martedì 20 agosto 2024

Tesori di Sicilia: tramonti di agosto

 di Giovanni Pulvino

Torremuzza, Sicilia, 20 agosto 2023. Foto di Erina Barbera

Non solo i colori del cielo e del mare ma anche uno scorrere lento ed inconsapevole del tempo e della vita che in esso si manifesta e si dilegua

per un momento sta là, in fondo, sospeso, in attesa di diventare qualcosa

pigro ed indolente si muove verso occidente, verso l'infinito

è bianco, giallo, arancione, rosso, chissà, ma cosa importa

è un sogno che diventa realtà, è un fuoco che si accende ogni sera, eterno, sempre diverso

no, non è un'illusione, è un tramonto di agosto, è un tesoro di Sicilia


sabato 17 agosto 2024

Quasi 3.000 miliardi di debito pubblico, ma per il governo Meloni va tutto bene

Per il governo Meloni l’economia italiana va bene, anche Berlusconi, Salvini e la stessa leader di FdI dicevano così nel 2011. Speriamo che almeno stavolta abbiano ragione, ma ogni dubbio è più che legittimo

di Giovanni Pulvino

Il rapporto debito pubblico/Pil dal 1862 ad oggi

In quasi due anni il governo di Giorgia Meloni ha incrementato il debito pubblico di circa 170 miliardi di euro. Quasi otto miliardi di euro ogni mese. Se continua così nel 2026 raggiungerà 3.500 miliardi di euro, che corrisponde ad un debito pro-capite cioè per ogni cittadino italiano di circa 60 mila euro.

Solo nel 2023 il debito è aumentato di 105 miliardi di euro. Quasi come nei due anni del Covid-19. Nel 2020 è stato di 163 miliardi e nel 2021 di 107 miliardi. La pandemia aveva bloccato l’economia e lo Stato è stato costretto a dare aiuti per sostenere le attività imprenditoriali ed i cittadini in difficoltà. Quel debito era in qualche modo ‘giustificato’.

Sorprende invece, ma non tanto, l’incremento avvenuto nei primi 22 mesi del governo Meloni. Cioè, molto di più dei precedenti governi Draghi e Conte II e quasi il doppio del Conte I.

La sostenibilità del debito pubblico italiano è di nuovo a rischio se consideriamo l’aumento dei tassi di interesse.

Fino a metà del 2022 questi erano bassi, i Bot erano vicini allo zero. Ora sono in risalita, i Btp sono quasi al 4%.

Tra il luglio del 2021 e il luglio del 2022 la spesa per interessi sui titoli di Stato è passata da 63,7 a 83,2 miliardi ed è assai probabile che questa abbia raggiunto i 100 miliardi nel 2023.

Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti si è giustificato sostenendo che l’extra deficit è dovuto al Superbonus del 110%. Quell’incentivo è entrato in vigore il 19 maggio del 2020 con lo scopo di rinvigorire l’economia italiana depressa dagli effetti del Coronavirus. Ebbene precisare che né il governo di Mario Draghi (13 febbraio 2021), né il governo i Giorgia Meloni (22 ottobre 2022) hanno saputo fronteggiare quella che essi hanno considerato un‘emergenza’. Sono trascorsi quattro anni dall’entrata in vigore del Superbonus, se si voleva si sarebbe potuto intervenire prima, ma così non è stato. 

Per il governo Meloni l’economia italiana va bene, anche Berlusconi, Salvini e la stessa leader di FdI dicevano così nel 2011. Speriamo che almeno stavolta abbiano ragione, ma ogni dubbio è più che legittimo.

Fonte governo.it

venerdì 9 agosto 2024

Siamo diventati un 'paradiso fiscale', ma solo per i miliardari

‘L'imposta sostitutiva sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia viene portata dagli attuali 100.000 euro l'anno a 200.000’. Questo è quanto prevede l’art. 3 del decreto Omnibus approvato dal Cdm del governo di Giorgia Meloni

di Giovanni Pulvino

Foto da lacostituzione.info

La Flat tax annua a 100.000 euro è stata introdotta dal governo di Matteo Renzi con la legge finanziaria del 2016 ed è in vigore dal 2017. Lo scopo era quello di convincere i miliardari stranieri a trasferire la loro residenza fiscale in Italia ed incrementare gli investimenti nel nostro Paese. 

Tra i beneficiari di quell’incentivo c’è stato Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese ne ha usufruito tra il 2018 e il 2021, quando, cioè, giocava con la Juventus.

Il suo ingaggio è stato di 124 milioni di euro netti per quattro anni, che corrisponde ad un’indennità giornaliera di 84.931,51. Tutto senza considerare i guadagni che sono derivati dallo sfruttamento dei diritti di immagine.

Il risparmio contributivo per il calciatore portoghese è stato ‘indecente’.

Ovviamente non è stato il solo. 


Ad avvalersene dal 2017 ad oggi sono stati, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, 818 contribuenti e 318 familiari, questi ultimi hanno versato ogni anno 25.000 euro. La Corte dei conti ha stimato che le tasse pagate ammontano a 254 milioni di euro, circa 90 milioni di euro l’anno. Una inezia se consideriamo il bilancio dello Stato italiano.

Le entrate fiscali derivanti dalla Flat tax sono state circa lo 0,013% l’anno.

Ora il governo di Giorgia Meloni raddoppia.

L’art. 3 del decreto Omnibus prevede il passaggio dagli attuali 100.000 euro all’anno ad un’imposta sostitutiva di 200.000 annui.

Continuiamo ad offrire esenzioni fiscali a pochi individui estremamente facoltosi, ma non sappiamo quanto questi contribuenti ‘provvisori’ guadagnano all’estero né quanto avrebbero dovuto pagare se fossero stati assoggettati all’Irpef come un lavoratore dipendente italiano. E non sappiamo se hanno investito nel nostro Paese oppure no.

Siamo diventati un 'paradiso fiscale', ma solo per i miliardari.  

Il tutto in violazione dell’articolo 53 della Costituzione che sancisce: ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva’, tranne, ovviamente, i super ricchi e gli evasori, almeno così hanno stabilito il governo di Matteo Renzi e quello di Giorgia Meloni.

Fonte senato.it

mercoledì 31 luglio 2024

Referendum sull’Autonomia differenziata, ecco come firmare online

È attivo dal 27 luglio la piattaforma per promuovere o firmare online i quesiti referendari e le leggi di iniziativa popolare, tra questi quello sull’Autonomia differenziata. Ecco come firmare

di Giovanni Pulvino

Dopo la realizzazione del decentramento amministrativo i governatori delle regioni del Nord vogliono l’autonomia legislativa su materie fondamentali ed il pieno controllo delle risorse fiscali che esse versano ogni anno allo Stato. E poco importa se il Sud, già abbandonato a se stesso, rischia di essere affondato definitivamente.

‘La botte piena e la moglie ubriaca’, è questo il fine ultimo. E' la sublimazione del leghismo. È la secessione senza la secessione e, per certi aspetti, è qualcosa di più, è la fine dell’Unità del Paese senza cambiare la forma di Stato. Rimarremo formalmente tutti italiani, ma avremo cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Per fermare questo obbrobrio legislativo le forze di opposizione stanno raccogliendo le firme per il referendum abrogativo. Chi vuole può aderire anche online, ecco come.

La procedura è semplice. 

In questa pagina ci sono tutte le informazioni sui quesiti referendari e sulle leggi di iniziativa popolare che si possono sostenere.

Si può accedere sia per firmare, sia per promuovere un nuovo quesito o una legge popolare.

Per confermare l'identità si possono utilizzare indifferentemente le credenziali Adn, Spid, Cie o Cns.

Sono quelle che adoperiamo per poter accedere al 730 precompilato o per comunicare con l’Inps o con l’Agenzia delle Entrate e in genere con la Pubblica Amministrazione

Cliccando su acconsento e confermando la lettura dell’informativa sulla privacy si può procedere con la firma del quesito o della proposta di legge.

A questo punto basta selezionale l’iniziatica che ci interessa, sostenerla e scaricare l’attesto dell’avvenuta firma.

Tornando sulla Home page si può verificare l’avvenuta sottoscrizione cliccando su iniziative che hai sostenuto.

Tutto molto semplice, rapido ed intuitivo.

Fonte: Ministero della Giustizia